La compartimentazione dei saperi, la divisione del lavoro, i percorsi accademici e i target aziendali hanno reso l’epoca moderna uno spazio pluridimensionale di disgregazione. Macchine intelligenti, operatori umani e processi di mercato si occupano attivamente e in tempo reale di categorizzare e riprodurre le fasce d’utenza alle quali apparteniamo.
Una svolta burocratico-tecnologica che ha indebolito la filosofia e la scrittura, assimilando sempre più l’autore e il pensatore all’(ormai fin troppo classico) “idiota”. L’incompetente, in tale cornice operativa ed esistenziale, si tramuta in figura di riferimento: un buono a nulla capace solo di pontificare sul proprio minuscolo segmento d’appartenenza.
La metalogia si oppone a tutto questo. La metalogia è il discorso di scala più elevata sulle modalità di esistenza, produzione e dissoluzione del discorso stesso. La metalogia non riguarda la riflessione filosofica, l’analisi, la critica culturale, la logica, la fiction o la non fiction. La metalogia si occupa del mondo esplorandolo da ogni punto di vista possibile, tentando non di recuperarne l’interezza o la purezza originale, ma la viva e pulsante attività.
La metalogia è esistenza e, al contempo, ontologia.
Grazie per aver deciso di partecipare a questa avventura.
A presto.
Claudio Kulesko